Ideale di bellezza femminile nel Rinascimento

Durante il Rinascimento, ci fu in campo estetico una grande rivoluzione totalmente diversa da quella medioevale. Se la donna perfetta nel Medioevo doveva avere un seno piccolo ed essere acqua e sapone, quella rinascimentale ricordava molto le donne dell'antica Grecia con un corpo prosperoso, fianchi larghi, ventre pronunciato, seno abbondante e pelle chiara. Per avere un corpo simile, cambiarono anche le abitudini alimentari soprattutto nei ceti più elevati dove si consumavano pasti ricchi di zuccheri e  grassi come possiamo vedere nei libri di cucina di quei tempi. Oltre alle caratteristiche già citate, la donna perfetta doveva avere viso candido e rotondo, naso dritto,  labbra e guance rosse, sopracciglia scure e occhi neri. I capelli dovevano essere lunghi e biondi raccolti in acconciature dette "a sella"  impreziosite da nastri e perle. Esisteva anche un'altra acconciatura tipicamente italiana consisteva dell'avere i capelli divisi sulla fronte, raccolti sulla nuca e coperti da un velo o una retina con l'aggiunta di un nastro detto "lenza" che reggeva una perla o un piccolo gioiello. Un'altra caratteristica della donna rinascimentale era quella di rasarsi la fronte poiché la fronte alta era sinonimo di intelligenza. Ovviamente non tutte le donne del Rinascimento nascevano con capelli chiari e pelle perfetta e per risolvere la cosa venivano utilizzati alcuni metodi come le ricette scritte da una delle donne più famose dell'epoca, Caterina Sforza come quella per schiarire i capelli che consisteva nel far bollire delle foglie di edera e cenere ricavata dai gambi della stessa pianta e quella per avere pelle morbida bollendo acqua e crusca  ponendola successivamente all'interno di una mela. Molto spesso però queste ricette non funzionavano, anzi, portavano ad avere effetti indesiderati come calvizie e pelli rovinate per sempre. Per quanto riguarda l'abbigliamento,  l'eleganza italiana faceva da padrona in tutta Europa, inoltre, rispetto a quelli francesi e spagnoli, quelli italiani erano abiti meno austeri. Per creare i vestiti, venivano utilizzate stoffe come damaschi, velluti di seta, e broccati decorati con fili di argento, oro e perle. Completavano il tutto bustini, calze e maglia, gonne vaporose e sottogonne a campana. Le scollature erano profonde e quadrate e le maniche realizzate con tessuti e colori spesso diversi dall'abito. In questo periodo pittori, poeti e scultori esaltarono molto la bellezza femminile vedendola come una creazione divina apprezzando le linee morbide e la trasparenza del volto, simbolo di virtù e purezza d'animo. Tra i tanti artisti del tempo uno dei più famosi è Sandro Botticelli, conosciuto soprattutto per il celebre quadro "La Nascita di Venere" prendendo come modella Simonetta Vespucci che rispecchia perfettamente l'ideale di bellezza femminile dell'epoca. Simonetta posò anche per altri quadri del pittore come "Venere e Marte" accanto a Giuliano de Medici (i due diventeranno amanti), "Primavera", dove interpreta una delle Tre Grazie e in "Ritratto di Simonetta Vespucci" dove è raffigurata come la regina Cleopatra. Purtroppo morirà a soli 23 anni a causa della tisi ma la sua bellezza è rimasta immortale nel tempo. Spero che vi sia piaciuto questo articolo, a presto.💓


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